Mantenere sano il prato in estate

Le alte temperature e la siccità tipica dell'estate possono rappresentare un problema per il manto erboso dei nostri prati. La calura e la minor presenza d'acqua possono infatti minare le capacità di ripresa e la resistenza del prato, determinando così un rallentamento nella crescita ed il tipico ingiallimento del manto erboso. In particolar modo, l'impatto della stagione estiva può variare in base al tipo di piante erbacee che popolano il nostro giardino. Possiamo infatti distinguere erbacee invernali, tipiche della stagione fredda, come l'erba blu del Kentucky (Poa pratensis) e la festuca arundinacea (Festuca arundinacea), ed erbacee estive, come la cosiddetta erba di bufalo (Bouteloua dactyloides) e la zoysia (Zoysia spp.), che si adattano meglio al caldo e alla siccità estiva. Questa distinzione in piante erbacee invernali ed estive è molto importante, poiché dovranno essere gestite in modo diverso durante il periodo estivo.

Erbacee invernali e estive: le differenze

Le piante erbacee invernali tendono a crescere e svilupparsi nella stagione primaverile e autunnale. Riprendono la crescita attiva in Aprile, continuando a crescere finché le temperature miti e precipitazioni rimangono costanti. In inverno non vanno in quiescenza, ma in uno stato sospeso di crescita, grazie alla produzione di glucosio che le protegge dal gelo. Al contrario, con l'arrivo della stagione estiva, le erbacee invernali entrano in uno stato dormiente. Se innaffiate, possono uscire da questa stasi, ma rallentando notevolmente il tasso di crescita per far fronte al caldo. Per queste piante, la presenza di acqua è fondamentale per innescare o meno uno stato attivo di crescita. Per questo, per la gestione del prato è opportuno annaffiare costantemente o non irrigare affatto il manto erboso. Per quanto riguarda le piante erbacee estive, queste interrompono lo stato di dormienza in cui erano entrate in inverno e avviano la crescita a partire da Maggio fino a metà settembre. In estate, nonostante le temperature elevate e le precipitazioni ridotte, queste erbacee riescono a sopravvivere senza alcun problema, poiché in grado di utilizzare in maniera efficace acqua e nutrienti, grazie ad un esteso sistema radicale. Questo adattamento spiega perché questa tipologia di piante erbacee tende inizialmente a non sviluppare la propria parte superficiale, investendo i primi mesi di crescita sullo sviluppo delle radici. Come si può facilmente intuire da questa breve panoramica, è fondamentale conoscere la tipologia di pianta erbacea che va a costituire il prato, per poter elaborare un piano di gestione efficace.

Annaffiatura nel periodo estivo

In generale, in estate è consigliabile annaffiare il prato in profondità e meno frequentemente. Questo favorisce il radicamento profondo delle piante, la riduzione del tasso di crescita - e i relativi interventi di falciatura - e favorisce una miglior conservazione dei nutrienti necessari alle piante, come il glucosio. L'irrigazione andrebbe inoltre eseguita quando sono presenti sintomi visibili di siccità, riconoscibili dal colore pallido del prato, la persistenza delle impronte e l'indurimento del suolo. Il periodo migliore per eseguire l'annaffiatura è il mattino, quando la temperatura dell'aria è più fresca. L'irrigazione pomeridiana o serale, infatti, può causare un notevole stress alle piante erbacee del prato, poiché blocca il calore nel terreno. È bene ricordare infatti che le piante, come le persone, hanno maggiori difficoltà a raffreddarsi quando l'umidità è elevata. Inoltre, l'annaffiatura serale determina una maggiore persistenza dell'umidità, che può incoraggiare lo sviluppo di malattie fungine. Ricapitolando, quando ci apprestiamo ad effettuare l'annaffiatura estiva, è importante ricordarsi che:
  1. Possiamo decidere di irrigare regolarmente il nostro prato per mantenerlo verde o non farlo affatto, lasciando che entri in uno stato di quiescenza. La dormienza si adatta meglio per prati vecchi e ormai stabili, rispetto a prati giovani e molto trafficati.
  2. Un prato dormiente non è morto e non vi è bisogno di annaffiarlo spesso. Tuttavia, dopo 3-4 settimane in assenza di pioggia, è necessario fornire un po' d'acqua, per mantenere le radici vive senza tuttavia interrompere la quiescenza.
  3. Non bisogna irrigare occasionalmente o casualmente il prato, poiché questo può portare ad un radicamento poco profondo delle piante e ad un ulteriore stress. Inoltre, potrebbe accidentalmente risvegliare il manto erboso dormiente.
  4. L'annaffiatura va eseguita al mattino. È importante evitare un'irrigazione eccessiva, poiché questa potrebbe privare le radici delle piante di ossigeno e creare un ambiente favorevole alla diffusione di parassiti.

Quiescenza estiva

Come abbiamo detto, un prato costituito da piante erbacee invernali risulterà quiescente nel periodo estivo. Con l'arrivo del caldo e la riduzione della disponibilità d'acqua, le erbacee invernali rallentano la crescita, raggiungendo uno stato di quiescenza. È possibile notare questo passaggio, dalla crescita attiva alla fase di stasi, dal colore bruno dell'erba. È importante comprendere che si tratta di un meccanismo di protezione, che permette al prato di sopravvivere in condizioni sfavorevoli di siccità. Tuttavia, questo non impedisce alle piante di perdere umidità nel tempo. Per questo motivo, al fine di evitare la morte delle erbacee dormienti, è necessario applicare circa mezzo pollice d'acqua ogni 2-3 settimane, se la siccità si prolunga per 3-4 settimane con temperature superiori ai 30°. Questa irrigazione saltuaria non renderà nuovamente verde il prato, ma fornirà sufficiente umidità per mantenere vive le piante fino a quando le temperature non inizieranno a calare e le piogge non diventeranno più frequenti.

La concimazione estiva del prato

Poiché la crescita dell'erba rallenta o si arresta durante l'estate, la concimazione dovrebbe essere limitata ai periodi di disponibilità idrica. Un prato dormiente, infatti, non sta crescendo attivamente e la fertilizzazione non apporterebbe nessun vantaggio, ma anzi favorire la diffusione di malattie fungine. Al contrario, per i prati che vengono regolarmente innaffiati e che rimangono verdi anche d'estate, la concimazione può risultare benefica. Di solito i fertilizzanti estivi sono applicati in misura ridotta, per eguagliare la lenta crescita che si verifica naturalmente. Questa tipologia di concimi, infatti, presenta spesso una quantità di azoto ridotta del 25-50% e risultano adatti per fertilizzare le piante erbacee estive. L'azoto, unito alle alte temperature, favorisce infatti la densità, la ricrescita e la formazione di riserve di glucosio. Allo stesso modo, anche prati composti da erbacee invernali possono godere dell'applicazione di fertilizzanti azotati, in particolare i prati più giovani e che presentano un colore tendente al giallo. Il concime più adatto in questi casi è quello a rilascio lento o quello organico, da applicare a metà estate. I prati più vecchi, al contrario, non avranno bisogno di nessuna concimazione, poiché in possesso di sufficiente azoto, immagazzinato nel corso del tempo. Infine, è buona prassi ricominciare a concimare adeguatamente il prato da fine agosto ad inizio settembre, in tarda estate. In questo periodo le notti diventano infatti più fresche e le precipitazioni più frequenti, determinando l'inizio del periodo attivo di crescita delle piante erbacee.  

Tosatura estiva del prato

La tosatura estiva, a causa del calore e l'umidità elevata, può risultare un lavoro spiacevole. Tuttavia, è importante non rimandare questo intervento. La falciatura è infatti un'operazione che assicura la salute del manto erboso del prato e permette di tenere sotto controllo la diffusione di piante infestanti. In particolare, è consigliabile effettuare una tosatura del prato mantenendo elevata l'altezza di taglio e cercando di rimuovere solo un terzo della lunghezza dell'erba. Questo permetterà di mantenere più ombreggiato il terreno, riducendo l'evaporazione dell'umidità e la germinazione di erbe infestanti, fornendo anche una maggior superficie fogliare per catturare la luce e produrre i nutrienti necessari per una crescita sana del manto erboso. Prima del taglio è inoltre importante assicurarsi che la lama del tosaerba sia affilata, per evitare che lo strumento strappi l'erba anziché tagliarla.

Prevenzione delle malattie

La stagione estiva rappresenta il periodo ideale per la diffusione di malattie fungine che possono compromettere il prato, colpendo vaste porzioni del manto erboso. Le condizioni che permettono lo sviluppo di queste malattie sono date dalla presenza del patogeno nel terreno, la tipologia di pianta erbacea e le condizioni ambientali. Tra le principali malattie che possono diffondersi in estate, abbiamo:
  1. Rhizoctonia solari: conosciuta come "macchia bruna", si sviluppa in estate, in condizioni di alta umidità. La malattia può essere facilmente riconosciuta dalle grande macchie circolari marroni, spesso collegate fra loro. I principali fattori di insorgenza sono l'elevata temperatura, l'eccesso di umidità - spesso causata da un'irrigazione troppo abbondante - e una concimazione a base d'azoto eccessiva.
  2. Pythium: spesso presente anche negli inverni particolarmente umidi, questa malattia si caratterizza dalla formazione di uno strato cotonoso dal colore bianco sugli steli d'erba. Anche in questo caso, le cause sono da ricondurre alle alte temperature e l'eccesso di umidità.
  3. Magnaporthae: nota come "Summer patch", presenta caratteristiche simili al Pythium ed è favorita da irrigazioni improprie, dalle temperature elevate, dal taglio basso dell'erba e dall'eccessiva concimazione.
Nonostante esistano in commercio diverse soluzioni per combattere le malattie sopra elencate, come i fungicidi, è sempre consigliabile utilizzare un approccio preventivo. Per prevenire quindi lo sviluppo di questi funghi nel periodo estivo, è solitamente buona prassi:
  1. Effettuare l'annaffiatura nelle ore mattutine, per evitare il ristagno prolungato dell'acqua.
  2. Non applicare eccessivo concime azotato. Preferire i concimi a rilascio lento o quelli organici e seguire un programma di fertilizzazione.
  3. Non effettuare una falciatura troppo bassa. Nel caso il prato sia già parzialmente malato, ricordarsi che la falciatura può facilitare la diffusione del fungo.
Ecco alcuni utensili utili a mantenere un prato sano in estate: