Come fare l'impermeabilizzazione del tetto?

Nel corso del tempo gli agenti atmosferici, in particolar modo nel periodo invernale, tendono a compromettere i materiali di cui si compongono i tetti delle abitazioni, causando problematiche che possono arrivare a rendere l'ambiente casalingo inospitale, se non del tutto invivibile. Le infiltrazioni, ad esempio, causano all'interno delle mura abitative fastidiose chiazze d'umido o muffa, pericolose sia per la struttura stessa dell'edificio che per la salute di chi lo abita. L'intervento necessario a risolvere questi inconvenienti e prevenire ulteriori complicazioni è definito impermeabilizzazione del tetto, utile a ripristinare lo stato originario della copertura ed evitare il peggioramento dello stato dell'immobile.

In cosa consiste l'impermeabilizzazione del tetto

Prima di iniziare un intervento di impermeabilizzazione è necessario comprendere quale sia la causa del problema che intendiamo risolvere. Vi sono infatti diversi tipi di impermeabilizzazione, ognuno adatto ad affrontare diversi tipi di degrado e rovina delle coperture. La prima differenza si ha a seconda che si debba effettuare un'impermeabilizzazione di manutenzione o un'impermeabilizzazione per rifacimento del detto. Nel primo caso sarà necessario comprendere quali materiali siano stati usati precedentemente e se sia più opportuno sostituirli completamente o optare per un intervento parziale. Nel secondo caso, invece, si può scegliere liberamente quale tipo di copertura effettuare, in base alla struttura del tetto ed alla capacità dello stesso di supportare lo strato impermeabilizzante. Una volta compresa l'origine del problema, prima di applicare nuovo materiale è necessario effettuare un'accurata pulizia e rimuovere completamente i precedenti strati di copertura impermeabile, nonché eventuali residui e rifiuti dovuti all'esposizione esterna e agli agenti atmosferici. Questo in ragione del fatto che per effettuare efficacemente l'impermeabilizzazione è obbligatorio versare il nuovo materiale isolante su superfici completamente pulite, così da assicurarsi che aderisca perfettamente e non si creino crepe o spaccature già all'atto della posa. Per questa operazione è solitamente consigliato il lavaggio a pressione, da effettuare per mezzo di un'idropulitrice, scegliendo possibilmente un modello a batteria e con funzione auto-adescante. Una volta raggiunto lo spessore isolante richiesto per assicurare un'adeguata impermeabilizzazione si deve eseguire un ultimo controllo su tutta la superficie, in modo da individuare eventuali difformità e correggerle con l'aggiunta di ulteriore isolante. Per migliorare ulteriormente l'aderenza dell'isolante, dopo aver effettuato la pulizia bisogna applicare un primer, da scegliere sulla base della superficie sulla quale verrà versato e a seconda del tipo di isolante che si è scelto. È inoltre importante che il primer venga applicato su una superficie completamente asciutta, pertanto potrebbe essere utile munirsi di un soffiatore o di un aspiratore di liquidi. È consigliabile non tralasciare nessun punto della superficie da impermeabilizzare, facendo particolare attenzione agli angoli, alle prese d'aria o di scarico, alla presenza di tubi e ogni dettaglio che si innesta sulla superficie da trattare, alterandola. Il passaggio successivo consiste nell'applicazione della membrana isolante, detta anche guaina, da eseguire solitamente in due o tre fasi (a seconda della quantità e tipologia di pressioni o agenti atmosferici cui è soggetto il tetto). Le diverse applicazioni si giustificano in ragione del fatto che ognuna di esse richiede una quantità ben precisa di membrana isolante, che a sua volta necessita di asciugarsi perfettamente prima di procedere con la seguente. Applicare una quantità eccessiva di isolante in una sola passata impedirebbe al materiale di aderire perfettamente alla superficie e polimerizzarsi a sufficienza, compromettendone la resistenza. Al contrario, applicare una scarsa quantità di isolante porterebbe ad un prematuro cedimento della stessa. Prima di applicare le membrane è necessario lavorarle con un miscelatore per colle e bitumi, al fine di unire i polimeri (venduti solitamente sotto forma di granelli o polvere) alle guaine già calde. L'ultimo passaggio prevede, naturalmente, l'applicazione del rivestimento esterno.

Quali materiali scegliere

Le normative attualmente in vigore prevedono che tutti i materiali utilizzati per effettuare interventi di impermeabilizzazione debbano essere certificati CE ed essere forniti di apposita documentazione che ne attesti caratteristiche e funzionalità. La scelta delle guaine di impermeabilizzazione deve basarsi su quelle utilizzate precedentemente, se si vuole intervenire su un tetto già esistente. Nel caso di nuove costruzioni, invece, la si può scegliere in base alle caratteristiche dell'edificio e a seconda delle proprie esigenze o preferenze. I tipi di membrane isolanti maggiormente utilizzati sono: - guaina bituminosa: è consigliata per la copertura delle superfici piane. È la tipologia di isolante maggiormente più usata in quanto la sua applicazione è relativamente semplice e promette coperture durevoli nel tempo, resistenti e calpestabili. Al momento della posa bisogna fare attenzione al rilascio di gas nocivi, dovuti al fatto che il bitume è un derivato diretto del petrolio - membrane autoadesive: possono essere sia bituminose che polimeriche, si applicano a freddo e sono consigliate per i tetti che non sopporterebbero il calore della classica applicazione a fiamma libera - guaina ardesiata: largamente utilizzata a scopi architettonici o che abbiano a che fare con l'aspetto finale dell'edificio. Essendo estremamente resistente può infatti essere applicata senza necessità di effettuare un'ulteriore copertura e può essere liberamente calpestata. - guaina liquida: viene utilizzata per lo più per superfici che presentano un disegno complesso, è infatti simile alla vernice e viene versata direttamente superficie da ricoprire. Grazie alla sua composizione raggiunge facilmente ogni angolo del tetto ed assicura una perfetta copertura anche in caso di geometrie particolarmente complesse. A differenza delle guaine bituminose, l'applicazione di questo tipo di isolante richiede esperienza o, comunque, una buona manualità.